Le osterie degli spazzini
Le tipiche osterie milanesi di fine ottocento, fino agli anni ’60 erano locali fumosi, umidi, male illuminati e anche un po’ malfamati, in cui chitarra e barbera non mancavano mai. Ogni sabato sera nelle osterie milanesi convivevano brave sartine e navigate prostitute, composti ragionieri e “ligera” (malavitosi) abbonati a San Vittore. Si mangiavano pescetti fritti e si beveva “quai coss de bagnà”, ascoltando il cantastorie di turno.
Enrico Molaschi (detto barba pedana) era un menestrello divino, morto alla Bagina nel 1911, lasciando al suo vicino il cappello a cilindro con cui si esibiva gratis nei trani (mescita di vini sfusi
pugliesi) con una coda di scoiattolo cucita dietro.
Berto invece era un ex ferroviere che negli anni sessanta si esibiva con la chitarra ogni sabato sera al “Tranin” di Precotto in via Erodoto, dove si parlava un superdialetto accompagnato da pane, cotechino e barbera. La Bocciofila Martesana in via Tofane 19, era un trani nato nel 1907, nei locali di una tintoria, dove si esibiva un altro cantastorie Sandro Zonca, specialista in filastrocche osè, i cosiddetti “spurcaciunad”.
Fino agli anni ’70 l’oste del locale sulla Martesana, serviva ottimo barbera con salsicce eccellenti, “luganighitt d’on purscell ch’el mangia i pavesini”. Giovanni Folcia gestiva la trattoria Leon d’oro in piazzale Lugano. La trattoria era nei pressi di Villa Librera. Giovanni faceva il vino e lo imbottigliava, facendosi arrivare l’uva. Nel cortile interno della trattoria si giocava alle bocce.
Anche l’Osteria del Ponticello di via Magolfa era nota per le canzoni osè.
Il malfamato Praticello di piazza Belfanti (frequentato da due giovanissimi Cochi e Renato), era il luogo più frequentato dalla fuffaglia di Porta Ticinese: tutta gente che prima di imparare a camminare aveva “imparà a tacà lit” (a litigare). Erano note anche l’Osteria Scoccimarro, in corso Garibaldi, e l’Osteria della Pergola, a Porta Romana.
L’osteria della Briosca
Nell’Osteria della Briosca, tra la fine degli anni 60 e 70 , in un vecchio caseggiato sulla riva del Naviglio Pavese, in via Ascanio Sforza 27, andava in scena ogni sera uno spettacolo a metà tra cabaret, varietà e teatro di strada. L’edificio risale al 1600 e la Briosca era il nome della compagnia di navigazione e trasporto che attraccava lì. La composizione del quartiere era essenzialmente popolare: vi convivevano famiglie proletarie, artigiani e commercianti, piccola malavita (la ligera) artisti e giovani che iniziavano allora l’avventura politica. Nel 1968 Luciano Sada, per tutti “Il Pinza”, un soprannome delle cui origine si perdono le tracce, rileva il locale da una famiglia di Trani. Veniva da una famiglia di osti. Da un’altra osteria al vecchio Gratosoglio (dove non era raro incontrare Maria Monti, Nino Rossi, M. Minerbi dei “los Marcellos Ferial”) si trasferì sui Navigli.
Accompagnandosi con piano e chitarra, il Pinza cantava attingendo da un repertorio che andava indietro di un secolo; il cabaret era animato da personaggi del quartiere: Cesarino Lamberti tassista, Bruno Scapoccin, fabbro, Alberto Quacci detto la “Wanda” (perchè aveva lavorato nella compagnia di Wanda Osiris), il Rinone, Mariett Bidell, Pelè, Picaluga..
Poi lo spettacolo usciva all’aperto, lungo le rive del Naviglio dove navigavano incredibili trabiccoli costruiti da Scapoccin.
Innumerevoli erano i luoghi di sosta e di bevute degli spazzini, che è perfino difficile ricordarli tutti.
Trattoria Osteria AL LAGHETT” In via Sant’Arialdo 126. Dal 1890 vicino all’Abbazia di Chiaravalle c’era un altro luogo di sosta dove si mangiava pasta e fagioli, cassoeula, e bollito misto.
Famose trattorie erano anche l’ Antica Trattoria Lampugnano, l’Osteria di via Ascanio Sforza 27, il Gatto Nero di via Ortica 15, Trattoria l’Ambrosiana, via Paolucci 30, a Niguarda.
La Cascina de Pomi, l’Osteria del pesce, della Polpetta, La Cazzoeula, la Nos (cara al Rovani), la Pobbia, La Goeubba, la Cagnoeula, la Malgasciada, Monte Tabor, Osteria del Laghetto di Chiaravalle, Ronchett de rann, la Viola, la Simonetta.
IL CALESSINO – Thaon de Revel 9, Antica Osteria Ronchettino (da 400 anni) Osteria di Loreto del Rondò di Loreto.
L’Osteria dei 5 sensi, in via Rottole 60 e l’ Antica osteria milanese, via Camperio 4. Dalla fine dell’800 ai primi anni ’50, molto frequentata era la trattoria di via Camperio 12. Antica Osteria del Laghetto, via Festa del Perdono 4, risalente alla costruzione del Duomo di Milano quando i barconi arrivavano attraverso il Naviglio e si fermavano in piazza Santo Stefano. L’Antica trattoria Lampugnano, via Trenno 22 e l’Antica osteria il Calessino, via Ripamonti.